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10 Giugno 2019
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Allergie Alimentari

Attualmente il problema delle allergie alimentari ha una maggiore rilevanza anche a causa della progressiva diminuzione degli allattati al seno e l’inizio parallelo delle produzioni di latte animale per l’alimentazione del bambino. Le prime documentazioni di allergia si riferiscono ai primi decenni di questo secolo relativamente alle proteine del latte e dell’uovo; successivamente sono state dimostrate allergie ed intolleranze ai più svariati alimenti. Le manifestazioni di allergia e intolleranza agli alimenti sono state osservate con maggiore frequenza nei paesi a più elevato tenore di vita in conseguenza al maggiore uso di alimenti di produzione industriale.

I fattori scatenanti sono rappresentati nella maggior parte dei casi da alimenti ma spesso è in gioco un’allergia agli acari della polvere.

Le manifestazioni cliniche fanno il loro esordio verso il terzo mese di vita con eritema roseo, pruriginoso che assumerà poi un aspetto eczematoso con fissurazioni superficiali e formazione di croste. L’eczema inizia dal cuoio capelluto (crosta lattea) e dalle guance per poi estendersi alle superfici flessorie dei polsi e gomiti, ai genitali, a mani e piedi.

Esistono almeno tre tipi di reazioni avverse alimentari:

reazioni allergiche propriamente dette dovute a meccanismi immunologici e dose-indipendenti (mediate dalle Ig E ed IgG)
reazioni da intolleranza da deficit enzimatici (es. deficit di lattasi con intolleranza al latte).
reazioni pseudoallergiche dovute a meccanismi extraimmunologici e dose-dipendenti (farmaci e alimenti liberatori di istamina)
Una vera allergia alimentare è frequente soltanto nella prima infanzia. L’allergia al latte vaccino o all’uovo si riscontra all’incirca nel 5% dei bambini di età inferiore ai 2 anni. Si osserva poi una graduale riduzione spontanea dell’allergia fino ad assumere, verso i 10 anni, la frequenza analoga a quella dell’adulto. Nell’adulto l’allergia alimentare è molto meno frequente (1%), e gli alimenti più coinvolti sono di origine vegetale (frutta e verdura); queste forme si osservano spesso in pazienti affetti da pollinosi, causa della frequente cross-reattività tra pollini e alimenti vegetali. L’allergia alimentare si caratterizza per una grande variabilità delle manifestazioni cliniche. I cibi, stimolando la produzione di Ig E specifiche verso gli antigeni proteici, determinano la comparsa di sintomi polimorfi che coinvolgono diversi organi.

Come si manifesta l’allergia alimentare?

La sindrome orale allergica è contraddistinta da sintomi che riguardano soprattutto il cavo orale. Nel soggetto sensibile appaiono entro pochi minuti o al massimo entro un’ora dal contatto con il cibo. Sono rappresentati da prurito pungente dell’orofaringe, comparsa di papule-vescicole nella mucosa ed edema delle labbra. Se il paziente ingerisce l’alimento possono comparire altri sintomi, come orticaria, diarrea, vomito. I cibi che più frequentemente causano questa sindrome sono la frutta e le verdure crude.
Le manifestazioni cutanee sono frequenti. I due quadri caratteristici sono l’orticaria acuta e l’angioedema. L’orticaria acuta è caratterizzata da prurito, bruciori e pomfi che variano considerevolmente per estensione e durata. L’angioedema non provoca prurito ma formicolio, calore e sensazione di tensione su una pelle edematosa.
L’allergia gastrointestinale è il quadro più eclatante e frequente è la gastroenteropatia acuta causata dal contatto della mucosa con l’alimento responsabile e caratterizzato da dolori addominali e diarrea.
Le manifestazioni respiratorie non sono frequenti e comprendono rinite, rinocongiuntivite e asma bronchiale. La maggior parte dei casi di asma da alimenti si manifesta nella prima infanzia ed è in genere dovuta a reazioni allergiche al latte. Ci possono essere dei casi di asma professionale nei soggetti che lavorano farine di cereali, spezie e crostacei.
Un ulteriore quadro complesso è la dermatite atopica, una malattia infiammatoria che colpisce circa il 10-12% dei bambini sotto i 7 anni (nel 60% dei casi inizia entro il primo anno di vita) e si presenta spesso in soggetti con familiarità allergica. Nel 10% dei casi persiste in età adulta e nel 20% si accompagna ad asma bronchiale.

Come si può individuare l’allergia alimentare

La diagnosi di allergia e di intolleranza alimentare può essere molto difficoltosa sia per i vari meccanismi scatenati sia per l’alto numero degli allergeni alimentari esistenti e non compresi nei tests diagnostici impiegati. E’ necessario seguire un iter molto rigoroso:

un’ intervista ben condotta al paziente può fornire elementi di sospetto altamente indicativi specialmente se l’episodio allergico si verifica pochi minuti dall’ assunzione dell’alimento;
accertamento allergologico di primo livello con test cutanei (prick test) e test sierologici per la ricerca di Ig E specifiche. In un discreto numero di casi si possono avere con tutte e due le metodiche falsi positivi e negativi;
conferme diagnostiche con diete di eliminazione condotte secondo seri criteri prestabiliti. Se con la dieta si sono conseguiti miglioramenti clinici significativi si reintroducono nella dieta altri alimenti, uno alla volta, in modo da giungere all’ identificazione dell’alimento responsabile. Se non ci sono precedenti di shock anafilattico è possibile confermare il sospetto con un test di scatenamento con l’alimento in causa.