Perché le stagioni polliniche cambiano

Sulla poltrona del dentista ai tempi del Covid-19
4 Maggio 2020
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Perché le stagioni polliniche cambiano

Perché le stagioni polliniche cambiano e perché abbiamo più allergici con sintomatologie più gravi come asma, rinite e congiuntivite

“L’Impatto sulla salute legato all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici è dovuto principalmente al riscaldamento globale e rappresenta una grande emergenza per la salute pubblica non risolta da diversi anni.”

“La temperatura globale è aumentata notevolmente rispetto agli ultimi 50 anni ed è purtroppo ancora in aumento, come dimostrato dal riscaldamento degli oceani, innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai, il ritiro del ghiaccio marino artico e la riduzione della copertura nevosa nell’emisfero settentrionale.

Eventi meteorologici estremi come il caldo, siccità, alluvioni e uragani sono dovuti sempre al cambiamento climatico.”

“Questi cambiamenti sono probabilmente dovuti all’aumento delle emissioni di gas serra (esempio: anidride carbonica, metano e ossido nitrico e solfidrico), in gran parte da attività svolte dall’uomo soprattutto nei paesi industrializzati da un lato, dall’altro lato nelle regioni meno sviluppati, dall’utilizzo della legna per riscaldare il cibo.

Alcune previsioni indicano che in futuro le emissioni di gas serra avranno un incremento con relativo peggioramento della situazione, favorito dal conseguente aumento delle temperature medie e temperature estreme.”

“I cambiamenti climatici incidono sulla quantità, qualità, tempistica e distribuzione degli aeroallergeni [1]. Le maggiori concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica (principale inquinante atmosferico) stimolano la crescita delle piante, comprese le specie allergeniche (funziona da concime).

Inoltre, temperature più elevate possono portare a un’impollinazione precoce e stagioni primaverili più lunghe, portando ad una maggiore sensibilizzazione del polline con aumento della frequenza e della durata dei sintomi (Figura 1 preparata dal R.I.M.A., Rete Italiana di Monitoraggio Aereobiologico).

Gli individui con asma sono ad aumentato rischio di sviluppare attacchi ostruttivi alle vie aeree se esposti ai componenti gassosi del particolato PM, PM 2,5 e ultrafini presenti nell’aria.”

La Società Scientifica (SIAAIC )di allergologia asma e immunologia clinica da alcuni anni ha lanciato una campagna di prevenzione per la riduzione della quantità di polline nell’aria senza rinunciare al verde pubblico, attraverso un catalogo denominato “ALLERGY SAFE TREE”. (figura 2 e 3).

Intervista del Prof. Vincenzo Patella

Segretario Generale della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica SIAAIC
VicePresidente-Presidente eletto dell’Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA)
Responsabile: GOI di Allergologia, Centro Aziendale ASL SALERNO per la Cura delle Malattie Allergologiche e Immunologiche:
Professore incaricato presso la Scuola di Specializzazione di Allergologia e Immunologia Clinica
Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Napoli, Federico II

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