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Cardiologia e Chirurgia Cardio-Vascolare

I fattori di rischio del cuore


I fattori di rischio cardiovascolare sono rappresentati da tutte quelle condizioni proprie di ciascun individuo che aumentano in qualche maniera la sua probabilità di avere una malattia del cuore o dei vasi.

Alcune distinzioni devono essere ben chiare: esistono caratteristiche di ciascun individuo che sono immodificabili anche cambiando abitudini o per le quali non esiste alcuna terapia:

Pressione alta

Se avete la pressione alta il vostro sistema cardiovascolare non è nelle migliori condizioni: i vasi sono danneggiati dal flusso eccessivo che devono sostenere e il cuore sta lavorando più delle sue possibilità. Se per di più danneggiate i vostri vasi fumando, facendo lavorare di più il vostro cuore perché siete sovrappeso, avete alti livelli dei colesterolo nel sangue che contribuiscono a far ingrossare le placche aterosclerotiche, ecc. associate più fattori di rischio cardiovascolare.

In questo caso voi non sommate l’effetto negativo di ciascuno di questi fattori di rischio, ma lo moltiplicate. Pertanto è chiaro che bisogna intervenire per ridurre il più possibile il vostro rischio globale di ammalarvi di cuore o a livello dei vasi a causa di tutti questi fattori che interagiscono tra loro.

Colesterolo alto

Alti livelli di colesterolo circolante nel sangue (con alti livelli di colesterolo totale e di LDL) finiscono col danneggiare i vasi e con l’affaticare il cuore che deve, da un lato, spingere il sangue dentro tubature “incrostate” e, dall’altro, si trova a sua volta ad essere mal irrorato perché anche i suoi vasi, le coronarie, possono essere danneggiate dall’aterosclerosi. Ricordiamo anche che è dalle placche aterosclerotiche piene di colesterolo che possono partire una trombosi o un’embolia (link) ed esse possono, a loro volta, causare un evento acuto cardiovascolare (che nei casi peggiori può provocare ischemia e quindi infarto del miocardio o ictus cerebrale).

Se i vasi di un soggetto con colesterolo alto sono anche sottoposti a pressione arteriosa elevata che contribuisce a danneggiare le pareti del vaso, a iperglicemia (o diabete) che interferisce a sua volta con il benessere dei vasi, ai danni derivanti dal fumo che libera nel sangue sostanze dannose per i vasi, ecc. Si comprende perché il rischio di avere il colesterolo alto si aggiunge a quello degli altri fattori di rischio presenti e porta ad un alto rischio cardiovascolare globale sul quale è fondamentale intervenire il più presto possibile.

Altri familiari con malattie cardiovascolari

La familiarità per malattie cardiovascolari deve essere considerata come un segnale d’allarme che deve spingere a eseguire gli accertamenti necessari all’individuazione dei fattori di rischio cardiovascolare. Una storia familiare positiva in presenza di valori di pressione, di colesterolo e di glicemia ben controllati, in un soggetto in buona forma fisica e non fumatore è certamente meno preoccupante della medesima anamnesi familiare in presenza di uno o più dei fattori di rischio cardiovascolare citati. In altri termini la familiarità per malattie cardiovascolari deve fungere da stimolo per fare in modo che i fattori di rischio presenti vengano scoperti e corretti… ma attenzione: nel tempo la vostra situazione di salute potrebbe modificarsi, perciò, ogni tanto vale la pena, per esempio, di rimisurare la pressione anche se oggi i valori sono risultati normali…

Diabete

E’ particolarmente importante affrontare il rischio cardiovascolare dei soggetti diabetici in maniera globale e, in effetti, spesso essi, oltre alla loro malattia di base, hanno anche un’ipertensione, un alto colesterolo e un’aterosclerosi avanzata che li trasformano in soggetti particolarmente a rischio. Il diabete, infatti, tra le altre cose, danneggia le pareti dei vasi che sono il bersaglio della maggior parte dei fattori di rischio cardiovascolare.

Per ridurre il rischio cardiovascolare globale del paziente diabetico è dunque importante correggere l’iperglicemia ma è altrettanto importante individuare ed intervenire sulle patologie associate. Si pensi, ad esempio, che controllare la pressione di queste persone ha un’importanza pari al controllo dei livelli di glicemia se si va a valutare i benefici che si possono ottenere in termini di riduzione delle complicanze vascolari del diabete e si pensi, inoltre, che un’ipercolesterolemia favorisce, come il diabete, il progredire della malattia aterosclerotica che tende, ovviamente, ad avanzare più rapidamente in presenza di entrambi i fattori di rischio.

Sovrappeso e obesità

I soggetti in sovrappeso e gli obesi tendono ad essere anche ipertesi perché sostanzialmente hanno una massa maggiore di sangue circolante; essi hanno, in genere per motivi dietetici, un’ipercolesterolemia che contribuisce ad una rapida progressione della malattia aterosclerotica; l’insulina, deputata a togliere il glucosio dal sangue, funziona male perché il tessuto adiposo sviluppa una sorta di “resistenza” a questo ormone e, in conseguenza, i soggetti obesi sono predisposti a sviluppare iperglicemia e diabete.

Ovviamente l’associazione di tutti questi fattori porta ad un aumento del rischio cardiovascolare di questa popolazione di individui su cui è particolarmente utile l’intervento correttivo sia attraverso modifiche dello stile di vita (alimentazione, attività fisica, fumo, ecc.) sia attraverso un’appropriata terapia suggerita dal medico curante.

Fumo

Il danno causato dal fumo sul sistema cardiovascolare si somma inevitabilmente a quello provocato da una eventuale coesistenza di altri fattori di rischio: pressione alta, colesterolo in eccesso che alimenta l’aterosclerosi, diabete, ecc.